Intervenuta per la prima volta nel salotto di Silvia Toffanin a “Verissimo”, per raccontarsi in una lunga chiacchierata che è partita a ritroso dalla sua infanzia e dal legame sempre molto forte e presente con la madre (che aveva scelto all’ultimo momento di metterla al mondo malgrado le difficoltà di un matrimonio non felice), fino a ripercorrere la nascita nel 2010 del suo primo figlio, Pietro, nato dalla precedente relazione di lei con Rocco Attisani.. la conduttrice e giornalista sportiva Ilaria D’Amico, fra le protagoniste della puntata in onda ieri del rotocalco, non si è sottratta alle domande scomode come quella sull’amore inizialmente contrastato per il portiere della “Juventus” e della “Nazionale”, Gigi Buffon.
“Quando io penso alla mia vita di prima, che pure è stata una vita bella.. penso.. “Ma come facevo a sentirla piena?!”. Pietro è stato proprio una rivoluzione totale. Io non mi volevo mai staccare da lui, però continuavo ad avere degli impegni che mi assorbivano completamente. In quel periodo lavoravo 6 giorni su 7, avevo un programma di politica a Roma.. (..) il secondo anno ho scelto di tornare a Milano e stare con mio figlio. Il nostro diventare genitori era per noi l’approdo di un amore, ma non riuscivamo ad andare d’accordo. Io e Rocco abbiamo lottato tanto, anche con della terapia di coppia però noi siamo adatti ad essere amici e non due compagni di vita e lo abbiamo capito vivendo”.. ha ricordato della sua prima maternità e del rapporto, poi interrotto, con l’allora compagno l’intervistata.. che è poi ridiventata mamma nel 2016 con la nascita del suo secondogenito, Leopoldo Mattia, avuto dal calciatore a cui è tutt’oggi legata (QUI il vecchio post). “Io credo che noi ci siamo incontrati perchè eravamo esattamente nella stessa situazione emotiva, reduci da grandi sofferenze di crisi profonde nella nostra vita di relazione, che non avremmo mai voluto e non eravamo più capaci di difenderle. Pian piano ci eravamo chiusi, per il senso di colpa.. e quando ci siamo incontrati abbiamo avuto un gran bisogno di raccontarci come dei rubinetti aperti. Ci siamo incontrati ad un evento di beneficenza, siamo stati a parlare 3 o 4 ore.. e da lì abbiamo capito che dentro era successo qualcosa.. impensabile per me. Poi la vita ti insegna che le cose non sono mai impossibili, ma delle scoperte che non puoi guidare ma le vivi.. Io che ho sempre pensato di lottare contro gli stereotipi, ero stereotipatissima.. Gigi è una persona meravigliosa e trasparente, con un cuore grande come questo studio. E’ un uomo che mi ha ricoperto di un amore enorme, che era lì desideroso di riempire quel cuore che.. per colpa di nessuno.. aveva sofferto molto e aveva bisogno di essere amato, abbracciato.. probabilmente capito. Non perchè i compagni che avevamo prima non volessero capirci, ma a volte nelle coppie ci sono quei modi di incastrarsi che non riesci a far quadrare.. E’ come un puzzle quando non c’è il pezzo giusto e tu non sai perchè, daresti la vita perchè non succedesse soprattutto perchè hai fatto dei figli. Ma succede.. Quello che mi fa ridere è che la nostra di separazione era diventata quasi come fossimo l’unica coppia che si separa o si incontra dopo aver fatto altre scelte in precedenza. E invece siamo l’ennesima coppia, in cui all’inizio della vita fai altre esperienze e poi ti scopri. Nella nostra idea c’è un senso profondo dell’esserci riconosciuti e trovati per lungo tempo, speriamo per sempre!”.. ha raccontato della loro storia che procede da circa sei anni l’interessata, che altrettanto schiettamente ha parlato delle dure critiche incassate quasi esclusivamente in prima persona agli inizi della loro relazione, per cui lui scelse poi di mettere fine al suo matrimonio con Alena Seredova.. “Mi piacerebbe che questa cosa, anche grazie a noi, si capisse in Italia. Tu hai mai trovato il termine maschile di “rovinafamiglie”? C’è sempre l’idea che sia una donna che arriva nella vita di un uomo felicissimo e tipo valchiria lo prende, lo strappa e lo porta via. (..) Fortunatamente non hanno rovinato niente. Se ci pensi, ancora adesso che sono passati sei anni, ancora sento cose di questo tipo. Noi sappiamo da dove venivamo e quanto impegno ci abbiamo messo per far funzionare delle scelte precedenti che non riuscivamo più a far funzionare. Poi pensare che sia soltanto colpa di uno nella coppia, quando le cose non funzionano, è un po’ difficile. Nel nostro caso la cosa che ci ha salvato è che ci siamo proprio isolati. Già non siamo persone che sono lì a guardare cosa scrivono di noi ed abbiamo chiesto ai nostri uffici stampa di non mandarci nulla e non abbiamo più saputo nulla. Le prime foto che sono uscite, quelle famose della barca.. sono uscite dopo 7-8 mesi dall’inizio della nostra relazione ufficiale e dopo che abbiamo fatto di tutto per non farle uscire, andando con la barca nelle isola più sperdute della Grecia. (..) Poi è arrivato nostro figlio, in una famiglia allargata che abbiamo costruito e di cui siamo fierissimi. E’ il fratello di Pietro, ma anche di Louis e David (gli altri figli di Buffon, nati dal matrimonio con la Seredova).. e loro sono dei fratelli talmente appassionati che sono commoventi. Leopoldo ci ha messo del suo, perchè ha un carattere pazzesco che contagia tutti con la sua simpatia. Essendo il quarto figlio sa che si deve fare spazio con i gomiti e con i denti e se li tiene tutti intorno, ha amalgamato ulteriormente. Prima c’è stato un grande lavoro per prendere per mano tutte le sensibilità. Vederli insieme è una meraviglia, sono una bella tribù“.
Costretta di frequente a smentire rumors di una nuova gravidanza, che ciclicamente le attribuiscono.. Ilaria ha commentato la possibilità di avere in futuro una bambina, da aggiungere alla loro famiglia allargata.. “Dirti che una figlia femmina, per una come me, non sia una mancanza sarebbe una bugia.. perchè io sono cresciuta in una famiglia tutta al femminile. Poi mi sono ritrovata a fare un lavoro, tra programmi di sport e di politica, sempre fra i maschi e quando posso mi scelgo delle collaboratrici femmine però sto molto bene anche con i miei collaboratori uomini. Mi piacerebbe tanto una femmina.. Ma è difficile per me immaginare un equilibrio più bello di quello che abbiamo raggiunto adesso. Immaginare di ricominciare con allattamento, pannolini e nottate.. più il lavoro e due città al momento.. con i traslochi appena finiti”.. e di convolare a nozze con lo sportivo, scherzando sulle modalità con cui il futuro marito dovrebbe avanzare la sua proposta.. La lunga intervista si è, infine, chiusa con il progetto benefico da lei presentato in veste di madrina, per sensibilizzare a raccogliere fondi destinati all’“Ospedale Buzzi” di Milano per le cure ai bambini..