Chiamato perentoriamente in causa nello sfogo social con cui, a fronte della pubblicazione di copertina a loro dedicata, i colleghi attori e, soprattutto, genitori.. Luca Argentero e Cristina Marino.. avevano reagito (QUI il precedente post) all’esposizione data loro malgrado, nonostante la contrarietà già tante volte manifestata, alla loro bambina di pochi mesi, Nina Speranza, piazzata sulla “cover” ancora in edicola in primo piano fra le braccia del suo papà.. il direttore del settimanale “Oggi”, Umberto Brindani, destinatario principale di quell’intervento di biasimo, ha motivato oggi in una lunga risposta online la scelta compiuta nell’esercizio del proprio ruolo. In uno scritto, indirizzato proprio al popolarissimo interprete della serie medical, “DOC – Nelle tue mani”, a cui si rivolge infatti direttamente.. “Caro Luca, non ci conosciamo. Sinceramente non posso dire di seguirti (fra l’altro io non sono sui social) ma ovviamente so di te fin dai tempi del Grande Fratello, il tuo trampolino di lancio. So che sei un bravo attore e che ultimamente hai un enorme successo con la fiction “Doc” (..) ”.. il giornalista ha ripercorso l’origine di quel servizio, fornendo dal sito ufficiale la propria dettagliata ricostruzione sull’accaduto.. “Così, dopo i primi attacchi verbali tuoi e di Cristina Marino, avevo deciso di non rispondere, perché pensavo che esistono cose più importanti al mondo e capivo che quando ci sono di mezzo i figli può capitare che i genitori perdano la testa. Ma con il montare della polemica e l’uso, da parte vostra ma anche dei vostri follower, di termini francamente inaccettabili e offensivi, ritengo di dover intervenire per fare chiarezza. La foto in questione è stata scattata da un “paparazzo” indipendente, il servizio ci è stato offerto e l’abbiamo regolarmente comprato e pubblicato. Ti confesso che credevamo di fare una cosa bella, positiva, che mostrava il “Doc” della tv come un papà tenero e affettuoso. Mai avrei immaginato le reazioni inviperite che ci sono state, compresa una spiacevole telefonata di Cristina, in cui ha usato più volte la parola “aberrante” (espressione che forse dovrebbe essere destinata a ben altre situazioni)”.. chiudendo, dopo diverse annotazioni, con le scuse tra le righe poi seguite da altre considerazioni .. “In definitiva, ho sbagliato la dimensione dei pixel? Avrei dovuto cancellare tutto il volto? (..) Avrei dovuto chiedervi il permesso di pubblicare, con tanti saluti alla libertà di stampa? Non lo so, voi avete la vostra idea, io la mia, altri valuteranno. Da parte mia, se ho involontariamente offeso la vostra sensibilità, non posso che scusarmene (..)“.
Parole che non sono evidentemente risultate gradite alla coppia, che per voce sempre della bionda e giovane mamma ha scelto di rispondere ulteriormente in un lungo treno di “Stories”, con le seguenti controvalutazioni.. “Le occasioni, in cui si usa dire.. “A volte è meglio stare zitti!”. (..) Per continuare un po’ la trafila mediatica che è diventata di conseguenza, perchè genera sempre soldi.. hanno deciso giustamente di rispondere pubblicamente a quanto noi abbiamo comunicato ieri. Come ho già detto andremo avanti per altre vie, però ci tengo a rispondere almeno ai punti salienti qui su Instagram perchè sono certa non possa essere estrapolato nulla. Attacchi verbali? Abbiamo raccontato un fatto accaduto. Nè io nè il mio compagno abbiamo mai offeso nessuno, ma solo parlato di un nostro stato d’animo.. dicendo che eravamo indignati e schifati. Abbiamo solo citato, chi.. secondo noi.. ci ha creato del dolo. Se ci fosse stata della buona fede, perchè pixellare in maniera più abbondante la successiva foto su Instagram? Palesemente sapevano che era una cosa che non ci avrebbe fatto piacere, proprio perchè Nina non è mai stata resa pubblica e di recente io a “Verissimo” avevo già raccontato quanto fossi dispiaciuta del fatto che fosse stata pubblicata. Non vero dell’agente, perchè ce lo avrebbe comunicato visto che è una professionista molto seria.. e la sera stessa che le foto sono state pubblicate io ho deciso di parlare personalmente con il direttore, il quale mi ha detto esplicitamente.. “A sapere che c’era tutta questa polemica, ti avrei chiamata prima”. (..) Altro errore, i bambini per legge non devono essere riconoscibili. Quindi, se uno sceglie di mettere due pixel solo nelle pupille.. questo rende riconoscibile un bambino e quindi c’è un errore di base molto importante. (..) Qui non parliamo di me o di Luca, parliamo di una bambina di 5 mesi ed anche qui ricadiamo in un errore. E sì, saremmo stati soddisfatti dei molti pixel e felici che non avesse così la sua prima copertina, perchè lo sceglieremo noi e lei e non di certo terzi non appartenenti alla nostra famiglia e con questo io lascio fare a voi le vostre considerazioni, continuando.. e lo ribadisco.. a provare il mio totale disgusto. Bastava ricevere delle scuse e, forse, saremmo stati tutti molto più sereni“.