Bloccato lo scorso Venerdì, all’uscita da un noto store di Milano, per il ritrovamento nella borsa di un’amica che era con lui di alcune magliette non pagate che avevano fatto suonare al loro passaggio il sistema di allarme.. il cantante della settima edizione di “Amici di Maria De Filippi” ed ex vincitore di “Sanremo 2009”, Marco Carta, che si è definito “poco lucido e molto molto scosso” dalla clamorosa vicenda.. ha raccontato ieri, in esclusiva a “Live – Non è la d’Urso”, il proprio stato d’animo e la propria ricostruzione di quanto accaduto in quei concitati momenti. Alla conduttrice Barbara d’Urso, che lo incalzava di domande per ripercorrere la cronologia degli eventi, il ragazzo di Cagliari ha spiegato.. “E’ difficile, quando sei in un manicomio, cercare di dimostrare che non sei pazzo. (..) Ti racconto quello che posso, perchè essendoci un processo di mezzo vorrei dire delle cose che purtroppo non posso dire. Come è scritto a verbale, ero con una persona che è stata fermata con delle maglie.. io avevo una busta con delle cose e con uno scontrino, pagate dal sottoscritto. Può capitare che suona l’antitaccheggio, perchè non si smagnetizza bene una cosa.. è successo a me miliardi di volte. Io devo rispettare la magistratura, anche per tutelare me.. ovviamente. Poi è arrivata la polizia.. i momenti che ho passato dentro in cui continuavo a ripetermi.. “Sei una brava persona, sei una brava persona!”. Il mio fidanzato fino all’1 del mattino non ha più saputo niente di me.. (..) mi hanno detto che non potevo sentire nessuno se non un avvocato. Non mi interessava dell’avvocato, io volevo chiamare la mia famiglia, in quel momento avevo bisogno di sentire loro. Sono rimasto fino alle 4 e mezza del mattino, poi una donna mi ha detto.. “Guarda che dormirai a casa, non ti preoccupare”. Io ero.. non in lacrime, perchè tendo ad implodere.. ma si vedeva che ero assolutamente scioccato e fuori di me. Mi hanno riaccompagnato a casa, perchè in quel momento ufficialmente ero agli arresti. La mattina dopo arrivo al processo..”.. replicando alla diversa versione fornita, nella sua testimonianza già vagliata, da uno degli addetti alla sicurezza.. “Le telecamere le abbiamo richieste noi e diranno che quello non è vero. (..) Io non posso sapere perchè ha detto quelle cose.. Ognuno fa il suo lavoro, sicuramente c’è un grande errore”.. in attesa di sapere quale verità emergerà dalla prossima udienza fissata a Settembre, anche se l’ultimo pensiero in lacrime è stato per la famiglia.. “Io non sono preoccupato per quello che succederà. Il mio stato attuale e l’essere sconvolto e scioccato è dovuto al fatto che io ho avuto la stupidità di leggere troppe informazioni ed aprire Instagram. Io odio piangere, soprattutto in pubblico perchè è una cosa che non mi piace. Lo sbaglio mio è stato di aprire i social e leggere le cattiverie che mi hanno detto e mi hanno fatto tanto male. Io cammino a testa alta, ma sono preoccupato per la mia famiglia e per il mio fidanzato. Del resto a me poco importa, però mi interessa che la mia famiglia cammini a testa.. ed è quello che devono fare, perchè io non l’ho fatto! E capisco che si creda più facilmente ad una cattiva notizia, piuttosto che ad una buona. Rimarrà comunque il brutto ricordo nella gente, io ci penso alla gente perchè è la gente che mi ha fatto diventare quello che io oggi sono. Non posso infischiarmene della gente, è matematico. E io voglio passare una bella estate ed essere sereno”.
Ho sempre avuta molta simpatia x lui e la sua voce graffiata la trovo particolare…. ma…. il suo commento ai microfoni di un tg:” chi fa la spia non è figlio di Maria” 😳😳😳😳😳😳😳 non ha giustificazioni. L’essere andato dalla d’urso invece ne ha anche di meno. I processi si fanno in tribunale non in salotto tv becero e senza moralità.
Peccato Marco, hai perso un’ottima occasione 🤐 di sicuro passerai una buona vacanza ma non ne esci bene in ogni caso