Tornato al centro delle dinamiche nella puntata ieri in onda di “Live – Non è la d’Urso”, lo spazio dedicato allo spiato ingresso in ascensore ha dato stavolta l’atteso responso, custodito fino all’ultimo in una busta bianca sigillata e posta in una teca nel mezzo dell’angusto ambiente, del “test del DNA” chiesto per accertare l’esistenza di un rapporto di parentela, o meno, tra l’ex naufraga e da poco neomamma (QUI il precedente post), anche viaggiatrice della scorsa edizione di “Pechino Express”, Paola Caruso.. e la signora Imma, originaria di Catanzaro, che aveva scritto alla redazione di Barbara d’Urso, nella convinzione di aver riconosciuto in tv quella bambina che le era stata strappata oltre trent’anni fa dopo il parto, per poi essere data, ancora neonata ed a sua insaputa, in adozione. Data l’impressionante somiglianza fisica, solo il verdetto dell’esame di laboratorio ha potuto togliere ogni dubbio sul reale legame esistente fra le due donne, che hanno dunque dichiaratamente scoperto solo in diretta televisiva la stretta familiarità fra lacrime e sospiri di commozione, riaccolte dalla presentatrice al loro rientro in studio e da una pioggia di coriandoli di colore giallo.
Alla festa si è dunque unita l’altra figlia più giovane della ritrovata mamma, ed ora anche nonna, che aveva fatto da gancio con la trasmissione e reso così possibile la reunion tra la madre e la sorella acquisita.. e il pezzo si è chiuso con il monito della padrona di casa.. “E adesso c’è un uomo, che faceva il calciatore e sa che ha avuto una relazione 34 anni fa con Imma, che ha una figlia che è Paola ed ha un nipotino che si chiama Michelino. Aspetto notizie”.